"Abbi cura di te", "Ora occupati di te". L'importanza di volersi bene, di dedicarsi a se stessi è fondamentale e quando si è deboli fisicamente lo è ancora di più. E se c'è una cosa in più che questo momento di attesa mi sta insegnando è proprio l'urgenza di ascoltare il proprio corpo. Non si può più fare finta di niente e si scopre che non solo si è capaci di dire "basta" alla continua tendenza a uscire da sé per rivolgersi ad altro ma anche che è sempre più bello lasciarsi andare e occuparsi di sé. Che la perfezione proprio non esiste e che, se esiste, vive dietro a una porta chiusa a chiave. Che se vuoi passare un pomeriggio a letto perché hai bisogno di riposo, non succede niente e che il corpo te ne sarà grato. Che, anche se dovresti studiare, puoi dedicare quella mezz'ora a preparare una torta: poi studierai più volentieri e con lo stomaco contento. Che è buono spendere soldi per andare a teatro da soli perché la musica, le parole e la magia fanno bene, e che non bisogna necessariamente aspettare "il via" di un altro per comprare il biglietto. Se ti viene in mente di fare qualcosa di bello e pensi che quell'occasione potrebbe non ripetersi, fallo e basta.
E va bene, come diceva Vasco Rossi, va bene, va bene, va bene, va bene così.
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