35 anni. Mi sono chiesta quale fosse il sentimento prevalente in questo nuovo compleanno... Visto che è importante far risuonare l'eco di questa parola, ho sentito subito l'esigenza di riprendere a scrivere. Gratitudine, questa è la parola chiave. Gratitudine verso chi? Verso tutte le persone che mi vogliono bene. Verso me stessa. Verso ciò che studio e che mi accompagna tutti i giorni. Verso la vita, insomma. Ogni giorno di più sento che tutto ciò che accade è necessario, sia il brutto, sia il bello. Il giorno e la notte sono una continuità, vivono l'uno dell'altro e hanno colori diversi. Quando sembra che qualcosa vada storto, alla fine si riaggiusta... Semplicemente, non doveva andare così. Questa gratitudine l'ho sentita perché mi sono data, ancora una volta, la possibilità di ascoltarmi. Mi sono regalata un giorno di riposo, complice un "propizio" mal di gola e confermo che il miglior regalo che uno possa farsi è fermarsi e allungare l'orecchio verso il proprio cuore. E ora che battono due cuori dentro al mio corpo, uno più lento - il mio, dotato di più esperienza - e uno più veloce - il suo, più istintivo - ascoltarsi in mezzo a tante voci è ancor più necessario. Due cuori che condividono lo stesso spazio, un corpo, ma che allo stesso tempo battono in due stanze separate...
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