"Se il vento spegne la luce, le stelle appaiono.
Nell'oscurità troviamo allora le tracce del sentiero."
(R. Tagore)
Se ci facciamo caso, c'è sempre una luce accesa per noi, sia di giorno, sia di notte.
Di giorno, quella del sole, di notte, quella della luna e quella delle stelle. Ieri, osservando il tramonto, mi sono chiesta se la poetica metafora del "sole che sorge all'alba e muore al tramonto" sia realmente valida. Vedendo la palla di fuoco arancione abbassarsi lentamente e poi sparire inghiottita dall'oceano, ho capito che quell'immagine tanto poetica in realtà puzza un po' di egocentrismo (o geocentrismo...). In realtà, siamo noi che, muovendoci insieme alla Terra, ci allontaniamo dal Sole dandogli le spalle. Lui "sparisce" momentaneamente dalla nostra vista ma non smette mai di lavorare: non muore e né tanto meno rinasce ma continua a regalare la sua potente luce a qualche pezzo di Terra. Quando sarà nuovamente il nostro turno (e, probabilmente, non ce ne renderemo nemmeno conto), tornerà a farci visita, starà con noi un bel po' dopodiché lascerà spazio alla luna e alle stelle. In questo modo, non saremo mai soli e non potremmo mai sentire la paura del buio... E in più, come dice Tagore, anche nell'oscurità potremmo trovare le tracce del sentiero. :)
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